Spello, giugno 2021

 

Care amiche ed amici,

ci scusiamo con voi per il ritardo di questa newsletter prolungatosi a causa di problemi tecnici al nostro sito che ora finalmente è stato sbloccato.

In questi mesi siamo rimasti come tutti voi coinvolti dalla situazione legata alla pandemia e abbiamo cercato di viverla in comunione con chi è stato maggiormente provato dalla provvisorietà e dalla sofferenza, soprattutto con chi è stato colpito dalla malattia o dal lutto.

 

Vi raggiungiamo ora con qualche estratto delle lettere circolari che ogni mese mandiamo agli altri fratelli,    per condividere  un po’ del nostro vissuto di questo periodo.

 

Partiamo dal luglio dell’anno scorso.

 

Ci fa strano vivere un’estate così diversa dal solito.

La chiusura delle settimane di accoglienza per l’estate ci dà un altro ritmo. La giornata inizia più lentamente.

L’uno o l’altro approfitta del fresco del mattino per fare una passeggiata o del tempo disponibile per una colazione più ampia.

Dopo la preghiera comune, il primo a scaldare i motori è Alberto che parte per Assisi.

Noi, Gabriele Franco e Yves, ci organizziamo per i vari lavori: cucina, uliveti, manutenzione di eremi.

In assenza di ospiti, non dobbiamo preoccuparci di organizzare momenti di comunità, preparare e monitorare il lavoro, visitare gli eremi.

Quindi, anche se dobbiamo comunque fare i lavori agricoli e le faccende domestiche, la testa è più libera e possiamo organizzare diversamente la mattinata.

I pomeriggi soleggiati ci invitano invece a restare in casa.

Le sere restiamo tra di noi, tranne il lunedì sera quando abbiamo l’Eucaristia con la partecipazione di due o tre persone della zona e a volte qualcuno di passaggio per una visita.

 

Giorgio è un nostro fratello che ha vissuto parecchi anni a New York, poi in Messico e dalla primavera scorsa è rientrato in Italia stabilendosi a Foligno per vivere nelle vicinanze della nostra fraternità.

Ecco come esprime la sua scelta: “L’invito che i responsabili ci hanno rivolto a valutare il ritorno in Europa mi ha orientato abbastanza naturalmente verso Spello. Inoltre per molto tempo ho sentito il desiderio di vivere alcuni anni di vita solitaria, dopo un’intera vita segnata da un forte coinvolgimento nella condivisione di vita con persone ai margini.

Dapprima pensavo di stabilirmi a Spello, più prossimo ai fratelli, ma è sembrato meglio che mi trasferissi a Foligno, per via della vicinanza dei servizi, soprattutto medici. Affitto un piccolo appartamento in centro. Ho creato un piccolo angolo per la preghiera e  i vari momenti di meditazione silenziosa.

Il resto del tempo lo passo a studiare le Scritture (specialmente il testo ebraico), a leggere o scrivere.

Ovviamente c’è spazio per camminare o andare in bicicletta. Ogni mattina prendo parte all’Eucaristia della mia parrocchia e visito periodicamente i fratelli di Spello e Sassovivo.

Sono molto contento di questo dono che mi hanno fatto Dio e la Fraternità: l’opportunità di vivere il Settimo Giorno della mia vita libero e il più “centrato” possibile”.

In occasione del suo compleanno abbiamo festeggiato con un buon pranzo e una torta il suo ingresso ufficiale nella nostra Regione (struttura che collega le fraternità situate in paesi di una certa zona geografica).  La nostra Regione, chiamata Mediterranea, comprende la fraternità di Beni-Abbes (Algeria), quella di Roquetas (Spagna) e l’Italia.

 

 

Agosto

 

Questo mese mi ha portato un piacevole regalo di 3 settimane di ferie, apprezzato più che mai dopo mesi di lavoro particolarmente intenso in questo tempo di covid. Ho lavorato sempre con il gruppo dei più piccoli ai quali è impossibile non affezionarsi nonostante o forse proprio per le loro disabilità multiple, ma sono anche piuttosto impegnativi a livello energetico a causa della loro iperattività e delle loro crisi.

Il 10 agosto sono partito in direzione della Polonia, dove sono stato meravigliosamente accolto dai fratelli che vivono nella capitale. L’occasione era data da un incontro dei giovani fratelli europei.

Sulla via del ritorno, la sera del 20, sono atterrato all’aeroporto di Bologna, per passare questo secondo tempo della mia vacanza in famiglia. Ho trovato mio padre e gli altri membri della famiglia in forma. Con mio padre abbiamo parlato insieme per ore e ore di mia madre e tutta la loro storia.

Mi sembra che il lutto sia abbastanza ben digerito e lo stesso, oserei dire, per quello che mi riguarda personalmente; in effetti mi chiedevo cosa avrei provato a ritornare in famiglia per la prima volta dopo la morte di mia madre.

 

Settembre

 

Non ci sono stati grandi eventi al di fuori della nostra routine quotidiana.

Due piccole sorelle di Assisi sono venute a turno per alcuni giorni all’eremo Beata Angela che è vicino alla nostra casa. Da questo incontro è nato un invito ad Assisi per un pranzo. L’ultima volta che ci eravamo incontrati fu per una cena, risalente ai primi di dicembre 2019.

Una domenica siamo stati, assieme a Giorgio, al monastero di Sassovivo  dove risiedono i fratelli Jesus Caritas.

Giancarlo, ora ex priore, da tempo voleva invitarci ma diverse situazioni legate alla sua salute e a quella di Giorgio non lo aveva fino ad ora permesso. Questo per dire come l’età e le malattie segnano ora i calendari e i programmi di molti fratelli e fraternità.

Da una settimana ormai abbiamo di nuovo la compagnia degli amici muratori di Gubbio che hanno costruito e rinnovato la nostra casa, ex eremo S. Chiara, ed ora sono venuti per migliorare l’eremo di Sant’Elia. Questo ci  ha immersi in un clima di vicinato che avevamo dimenticato.

Pochi giorni fa abbiamo accolto per una notte un pellegrino che porta un nome particolare: si chiama Foucauld ed è il figlio di un ex fratello.

 

Ottobre

 

E’ tempo di raccolta delle olive e quest’anno abbiamo un ospite inaspettato: non la mosca dell’olivo ma il covid-19 che non ci permette di fare la raccolta con gli ospiti come facciamo normalmente per questo periodo.

Perciò trascorriamo queste settimane con 2 o 3 aiuti esterni e prendendo le precauzioni del caso.

 

Da un contributo di Tommaso: “ Pace e gioia in questo inizio del tempo sabbatico particolare, sbocciato anche dal Covid-19, che non deve essere preso come intermezzo per riprendere come prima, ma suggerisce un rinnovamento, una rinascita.

Il mio tempo sabbatico sarà segnato in particolare da una ricerca concreta, senza affanni, di un eventuale luogo e persone con cui passare l’ultimo periodo di vita terrena. Si tratta di tenere delle porte aperte…..Cosa che mi è sempre piaciuta!!               

Un tempo dai miei parenti, un tempo a Spello, un tempo a Lodi in comunità di famiglie, un breve tempo di eremo-deserto, qualche visita qua e là ad amici… questo il mio programma di 7 mesi in vista di ritornare a Betania in situazione rinnovata.

 

Novembre

 

Con una buona quantità  di olive e nonostante il numero ridotto di lavoratori,  la raccolta è già terminata a metà mese. Il sole ci ha fatto fedele compagnia, a volte con vista magnifica sul “mare” di nebbia al di sotto.

Yves ha preso rapidamente il controllo dell’abbacchiatore a batteria, che abbiamo comprato in previsione della situazione creata dalla pandemia.

Quest’anno il dolore alla spalla di Franco non è peggiorato e questo gli ha permesso di esserci a metà-tempo dopo aver organizzato la cucina e la casa.

Io sono riuscito a prendere quasi due settimane intere di ferie e Gabri pieno di energia è sempre stato alle reti.

Brutta notizia di questo mese: il Serafico (il mio posto di lavoro) è diventato “rosso”: il virus è entrato in 3 residenze e purtroppo tra queste c’è anche quella con gli ospiti dalla salute più fragile… nel giro di alcuni giorni tre dei residenti sono già stati ricoverati in urgenza.

Da sabato scorso il personale a diretto contatto con i pazienti deve indossare la tuta protettiva integrale.

Inutile dire che la tensione è ben palpabile e per alcuni il lavoro è diventato davvero molto difficile.

 

Dicembre

Vari incontri online hanno scandito il corso del mese.

La vigilia del 1 dicembre, abbiamo avuto uno zoom meeting con le piccole sorelle di Gesù di Assisi e i fratelli Jesus Caritas di Sassovivo.

Invece, il giorno dopo, l’incontro con Giorgio è stato in presenza. Abbiamo preso il tempo per vivere insieme l’Eucaristia, una buona cena e poi per condividere più a lungo, perché Giorgio è tornato a casa solo il giorno seguente.

L’apice delle nostre prodezze in comunicazione virtuale resta senza dubbio il nostro incontro di regione on-line: dopo una prima prova confusa, alla fine siamo riusciti a ritrovarci tutti.

Altrimenti, la nostra vita quotidiana va avanti molto regolarmente.

In questi giorni abbiamo raccolto e piegato le reti che avevamo steso sul prato, dopo la raccolta, per lavarsi. Questa è l’operazione che completa il ciclo della raccolta.

Luigino è appena venuto a trovarci; il tempo di un pasto insieme e di scaricare uno scatolone pieno di cibo e buon vino …

È venuto accompagnato da un cagnolino, Leo, che ci ricorda i tempi di una volta ….Il cagnolino di  allora, si chiamava Fischio.

 

 

Gennaio

Tutto corre così veloce che mi sembra lontana la serata dell’ultimo dell’anno quando con Franco e Yves abbiamo brindato un po’ prima di mezzanotte, nel clima da lockdown che ha caratterizzato tutto il periodo natalizio. Alberto aveva approfittato di qualche giorno di ferie per andare in eremo.

In questi giorni, grazie anche al tempo piuttosto mite, abbiamo potuto fare delle camminate nella vallata o sul Subasio visto che non possiamo uscire dal nostro comune.

I contatti con i vicini sono ridotti; con alcuni della nostra vallata ci ritroviamo per la messa domenicale a Collepino.

Abbiamo comunque delle presenze che animano questo mese.

C’è quella del nostro fratello Giorgio che sfida vento e pioggia per salire i pendii del Subasio e bussare alla

porta per l’appuntamento quasi settimanale attorno alla tavola.

Quella dei tre venditori ambulanti marocchini che in questo periodo passano più spesso del solito.

Infine quella di Sandro, un meccanico di Spello che ha comprato un oliveto vicino e non ha ancora terminato la raccolta. Siccome parcheggia il suo trattore sul piazzale della fraternità, ogni tanto si ferma a chiacchierare; ormai “ fa parte del paesaggio”.

In questo periodo le nostre attività all’esterno seguono il meteo che, per essere in inverno, non è male. Yves, non appena riesce a liberarsi dagli impegni in quanto priore, va negli oliveti per la potatura, mentre io continuo a raccogliere e bruciare i rami e se piove prendo in mano l’amministrazione.

Franco ci prepara dei buoni pranzetti ed ora è in veste di correttore di bozze per un libretto che uscirà in vista della canonizzazione di Charles De Foucauld e raccoglie le testimonianze di vari fratelli. Alberto trova ogni giorno le sue gioie e le sue pene con i ragazzi dell’Istituto e i colleghi di lavoro.

 

Febbraio

Dopo quasi 9 mesi consecutivi di permanenza a Spello,  a metà di questo mese, Yves è partito per Bruxelles: ha scelto la città per la sua Quaresima …

Ci auguriamo di rivederlo da queste parti, intorno alla Pasqua, per assaporare i segni della risurrezione che la bellissima natura della campagna sta già cominciando a manifestare in “germe”. In questi giorni c’è un sole e delle temperature diurne già degne della primavera mentre, poco più di una settimana fa, avevamo per 2/3 giorni  le colline bianche di neve.

Ma il colore che ha prevalso nelle ultime settimane in Umbria è stato il rosso e si può facilmente immaginare che mi riferisca alla diffusione del virus; siamo nelle posizioni leader in Italia. Questo vuol dire che non dobbiamo muoverci e così anche il nostro fratello di Foligno non osa più prendere la sua bicicletta per unirsi a noi per un pasto; né Laura, una delle fedeli partecipanti alla preghiera del lunedì sera.

Al Serafico la presidente ha combattuto una lunga battaglia per ottenere l’inclusione dei disabili e degli operatori che lavorano a stretto contatto con loro tra le priorità del piano di immunizzazione e alla fine ha vinto; proprio stamattina sono riuscito ad avere un appuntamento e dopodomani riceverò la prima dose di vaccino.

 

Marzo

Ci sono eventi e persone che nella routine quotidiana ci toccano di più e segnano anche una parte della nostra storia.

In questo mese è stata la partenza per il paradiso di Pierina, la moglie di Vittorio. Molti dei fratelli la conoscevano. Sono una coppia che dall’inizio della fraternità di Spello è stata  amica dei fratelli a cominciare da Carlo Carretto che, quando voleva vivere una serata di relax fuori dall’accoglienza, si invitava a cena da loro.

Pierina è morta poco dopo aver compiuto 90 anni. Ha vissuto quarant’anni con il morbo di Parkinson e alla fine è stato il covid a portarla via. Arrivando a Spello 17 anni fa, l’ho conosciuta già molto colpita dalla sua malattia che la teneva bloccata per ore durante il giorno, in alternanza con altri momenti in cui era dominata da movimenti involontari.

Ma tra questi due estremi, quando possibile,  sapeva bene come usare il suo tempo per fare cose belle: lavorare a maglia, dipingere con l’acquerello, e anche darsi alla cucina, come quella volta in cui ci aveva preparato un buon coniglio alle erbe di campagna.

In tutto questo, ciò che colpiva è la dignità con cui ha portato la malattia e i suoi limiti, senza lamentarsi ma sfruttando al meglio i pochi momenti di autonomia che questa gli concedeva, attraverso l’accoglienza, la relazione e le piccole attività.

La progressione della sua malattia è stata lunga e continua. Alberto negli ultimi anni andava da lei due volte a settimana per aiutarla con la fisioterapia. Ora a causa del covid nessuno di noi la vedeva da un anno, ma alla notizia della sua morte è come se qualcuno della famiglia se ne fosse andato.

 

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Cari amici,

ci siamo interrotti a marzo perché questa lettera secondo le nostre intenzioni originarie doveva raggiungervi per Pasqua….

Ora potremmo aggiungere anche gli altri mesi, ma non vogliamo appesantirvi troppo!

 

Quindi passiamo direttamente alle notizie riguardo alla ripresa dell’accoglienza:

 

Finalmente la situazione sanitaria sta migliorando e quindi abbiamo deciso di aprire l’accoglienza estiva  a partire da domenica 18 luglio fino a domenica 15 agosto. Ci dovremo purtroppo fermare già a metà agosto in quanto dopo saremo impegnati in una riunione dei fratelli d’Europa che era in programma l’anno scorso e per la quale si è trovato possibile solo questo periodo.

 

Naturalmente le modalità di accoglienza saranno altre rispetto a quelle pre-covid.

Innanzitutto chiediamo a chi farà la settimana di venire con il Green Pass; da parte nostra metteremo in una stessa stanza solo persone già conviventi.

Inoltre l’accoglienza sarà assai limitata poiché purtroppo su quattro eremi che normalmente abbiamo a disposizione solo due saranno utilizzabili.

Sicuramente ci mancherà il Beni-Abbes dove si svolgevano tutti i momenti di preghiera o condivisione, e anche i pasti condivisi tra i vari eremi (che quest’anno non potranno aver luogo).

Per la preghiera e le condivisioni ci sistemeremo all’esterno dell’eremo Santa Chiara dove noi abitiamo.

 

Per quanto riguarda la data della canonizzazione di Charles De Foucauld, non ci sono ad oggi novità.

Sul sito che già vi avevamo indicato (www.charlesdefoucauld.it) trovate vari contributi e aggiornamenti.

 

 

 

Nella speranza di poterci presto rincontrare,

vi mandiamo un abbraccio fraterno

 

 

I vostri fratelli Alberto, Franco, Gabriele ed Yves